Basket di Redazione , 22/05/2019 23:35

Dalmonte: Dato massimo ho la coscienza a posto

Luca Dalmonte

“Sarebbe stata una delusione se fossimo usciti con Casale. Siamo arrivati quarti in regular season, che era il nostro primo obiettivo e poi siamo usciti in questa serie per un possesso e mezzo. Sono entrato nello spogliatoi di Treviglio e ho fatto i complimenti uno a uno ai giocatori: onore alla loro vittoria”. Coach Dalmonte analizza così la sconfitta di Treviglio, arrivata all'overtime.

La Tezenis, con questo k.o. nella bella dei quarti play-off, finisce qua la sua stagione: “Abbiamo perso una serie dei playoff mancando per un possesso quello che era il nostro obiettivo dichiarato, visto com’è andata questa sera è stato un po’ come gara-2, non siamo riusciti a centrare quello che era l’obiettivo fissato dalla società. Voglio essere coerente - ha ribadito il coach romagnolo - di fronte a questa serie metto me stesso, la mia faccia a proteggere con assoluta e totale responsabilità la squadra. Si dice che chi solo non fa, chi non prende le decisioni fa sempre tutto bene, è giusto che chi comanda si metta petto in fuori, si prenda le sue responsabilità, senza passare da giro di parole o chiacchiere a microfoni spenti. Credo di averlo sempre fatto e lo farò finché avrò la forza di fare questo mestiere che dà queste emozioni. Non ho mai nascosto nulla dietro un errore, una palla persa, un tiro sbagliato, una disattenzione difensiva: ho la coscienza a posto come tutti i miei giocatori di avere fatto il massimo".

Dalmonte ha continuato: "Significa che ho la forza di guardare dritto negli occhi chiunque, qualsiasi opinione sia”. Poi un’osservazione: “Se vuoi imparare a vincere devi saper perdere, devi sapere fare le analisi, devi avere la capacità di fare un’analisi trasparente, onesta e serena di fronte alla sconfitta. Allora ti serve per imparare, perché attraverso la sconfitta s’impara a vincere. Il resto per quanto mi riguarda non conta”.

Su questo, Dalmonte ha precisato che “questo mio ragionamento non riguarda assolutamente le parole del presidente. Non è mia abitudine replicare e il presidente ha detto certe cose e ha avuto tutti i suoi motivi per dirle. Io parlo per me e il mio ragionamento è circoscritto alla mia analisi di questa partita, di questa serie e di questa stagione. Oggi non si può rigiocare la partita, questo è sicuro”.

Infine, su Ferguson che nel finale (15 punti di fila) si è assunto tutte le responsabilità: “Per Treviglio se l’è prese Roberts. Quando le squadre si allungano credo che entrambi si sia scelto di andare dal giocatore che era più in fuoco. Era legittimo. Ferguson ha avuto il coraggio di andare, ha perso la palla sull’ultimo possesso, ma io scelgo il coraggio di andare”.