Hellas Verona di Redazione , 29/10/2020 10:29

Troppi infortuni e bambini che crescono

Pandur

Cosa resterà di un folle pomeriggio di Coppa Italia in cui il Verona ha rischiato seriamente di uscire dalla competizione dopo essere andato in vantaggio per 2-0 contro il Venezia?

Resteranno sicuramente le parate del giovane portierino croato Pandur, buttato nella mischia da Juric e già una sicurezza.

Dovesse servire, dietro al nazionale Silvestri ora sappiamo che esiste una valida alternativa.

Ma restano e resteranno purtroppo anche i tanti troppi infortun. Frutto di una preparazione anomala, strana, difficile. E frutto probabilmente anche di quel finale di stagione compresso in cui il Verona ha giocato ogni tre giorni e poi di un mercato che è andato lungo, troppo lungo. A questo aggiungete i metodi di Juric, quei ritmi altissimi che sono un marchio di fabbrica e che però costringono ad avere una condizione perfetta. L’anno scorso era filato tutto liscio, quest’anno è invece un’annata buia da questo punto di vista. Ieri si sono bloccati nell’ordine Faraoni (fastidio al polpaccio) e Ruegg (contusione all'altezza della tibia). Praticamente l’intera difesa a cui si devono sommare le assenze di Veloso (forse rientra col Milan), Cetin, Di Carmine, Favilli e Kalinic (che lunedì recupera) in attacco e Lovato (dovrebbe farcela anche lui) e Benassi (tornerà a disposizione dopo la sosta).

Insomma, se ci pensiamo solo un attimo e a mente lucida è già un miracolo avere messo in campo undici titolari. Dobbiamo però abituarci perchè questo sarà un campionato che si giocherà anche sul fattore “panchina lunga”, in cui tutti, ma proprio tutti devono farsi trovare pronti. Anche quei "bambini", come li chiama Juric, che per forza di cose dovranno crescere in fretta. Tre di loro sono già diventati quasi adulti: Ilic (sempre più dentro ai meccanismi e con tanta personalità), Colley e ovviamente Lovato che dopo la gara con la Juventus è già nel mirino di grandi squadre (Milan, ma non solo). Un discorso a parte va fatto invece per Salcedo. Lo si può ritenere ancora un “bambino” o invece, dati i trascorsi con Juric, va giudicato come un "veterano" di questa squadra? Se fosse valida quest’ultima ipotesi, a Salcedo si chiede di fare un po’ di più rispetto alla scorsa stagione quando doveva (ricordate?) portare solo la sua freschezza. (g.vig.)