Alessandro Giuliani, perché avete inserito Frosini nell’organico della Scaligera come direttore sportivo. Ha fatto un passo indietro?

“E’ stata una scelta nell’ambito del progetto che avevo cominciato a presentare a Giorgio Pedrollo tempo fa, io rimango general manager gestendo l’organizzazione e pensando a lavorare in quelle aree dove mi piace di più, dove penso di poter rappresentare ancora più un vantaggio per la società”.

Di cosa di tratta?

“Ristrutturazione del settore giovanile, reclutamento, continuare ad ampliare il lavoro dell’Academy”.

Allora Frosini?

“Ecco perché ho pensato di individuare una figura come lui che possa seguire tutta la serie di rapporti con giocatori, allenatore, staff tecnico, facendo filtro con la società e tra me e la squadra. Insomma il lavoro che ha fatto per 10 anni a Reggio Emilia”.

Perché adesso?

“Perché il progetto che ho in testa non si può fare alla fine della stagione, ma c’è bisogno di entrare nei dettagli già adesso. Quindi avevo bisogno di una figura come Frosini che potesse stare vicino alla squadra e dare qualcosa in più in questo momento”.

Il mondo del basket sta cambiando tanto?

“Voi sapete quanto ci tenga a lavorare con il settore giovanile, Adesso si parla di licenze, società che devono investire non solo sulla prima squadra. E’ un tasto sensibile. Basta guardare che passo avanti hanno fatto leghe come la Germania, che 10 anni fa era il terzo mondo cestistica e invece ci è passata davanti”.

Quindi bisogna muoversi e non pensare solo al vertice, alla prima squadra?

“Ho in mente il progetto per poi portarlo alla società una volta definito in tutti i dettagli”.

Mariobasket